§ 3.5 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Lo studio elaborato ha in definitiva l'intenzione di evidenziare l'importanza di una regolamentazione efficace ed efficiente del trasporto marittimo internazionale e, nello specifico, del trasporto marittimo di linea per quanto attiene alle Conferenze marittime.
Appare infatti impossibile accettare un mercato completamente libero da qualsiasi forma di controllo e restrizione della libera autonomia (c.d. libertà dei mari), come proposto dal regime di libera concorrenza del sistema Nord-Americano o similarmente da quello antecedente alla regolamentazione del Codice di Condotta, esclusivamente soggetto all'auto-organizazione conferenziale o alla regolamentazione unilaterale dei singoli Stati.
Infatti in un sistema trasportistico in evoluzione continua che riduce sempre più le distanze che intercorrono tra gli Stati appartenenti ad un'area avente stesso indirizzo economico, o a maggior ragione diverso, è indispensabile una regolamentazione uniforme del traffico marittimo, in primo luogo rappresentata dal Codice U.N.C.T.A.D., applicata da un numero consistente di Paesi a questa aderenti, evitando qualsiasi forma di abuso o lesione della concorrenza secondo le disposizioni del Trattato di Roma istituente la CE e i principi di diritto internazionale a livello globale.
E' quindi in tale ottica che si sono sviluppate le Regolamentazioni comunitarie (dei Regolamenti 954/79 e 4055-56-57-58/86) in tema di traffico conferenziato e non, tese a modificare, compatibilmente con le disposizioni comunitarie, le norme della Convenzione U.N.C.T.A.D. (1974), con lo scopo di ottenere l'eliminazione degli attriti legislativi presenti nel settore, con la graduale liberalizzazione dei servizi di trasporto tra i vari Stati membri, ottenendo vantaggi economici consistenti.
In conclusione, a mio avviso, è auspicabile anche in futuro l'estensione della regolamentazione di diritto uniforme, concernente i trasporti marittimi, ai Paesi non aderenti, per sfruttarne i benefici effetti derivanti da un mercato opportunamente disciplinato, applicando inoltre, in ambito comunitario, una collaborazione a livello internazionale che consenta alla Comunità di recepire tempestivamente il mutamento di equilibri ed assetti in atto, per prevenire e non tamponare, sia una nuova guerra dei noli, sia un aumento delle pratiche sleali e protezionistiche che minacciano lo sviluppo del commercio internazionale via mare.